ROBERTO FURLANIC
UN BILANCIO CON ROBERTO FURLANIC
Roberto Furlanic ĆØ uno dei più assidui lavoratori nella Trieste Atletica e può esserne considerato una delle colonne portanti. Il guru del mezzofondo triestino, ci racconta la stagione passata, le speranze future, le preoccupazioni più personali e gli atleti da tenere dāocchio per lāanno prossimo!
Roberto Furlanic, partiamo dallāattualitĆ . Neanche due settimane fa due nostri atleti hanno partecipato agli Europei di cross. Un tuo commento?
Sono naturalmente soddisfatto, fino a poco tempo fa poteva sembrare quasi un sogno portare alla rassegna continentale Jacopo De Marchi, al primo anno di categoria, in una disciplina che fino allāanno scorso non era certamente il suo cavallo di battaglia. Era più un mezzofondista veloce che resistente. Inoltre le prove di qualificazione agli EuroCross sono lunghe 9/10 km e di conseguenza sembrava molto complicato che Jacopo potesse ambire alla maglia azzurra. Invece si ĆØ superato ed ĆØ stato eccellente.
Poi, allāeuropeo, ĆØ stato sfortunato per la perdita della scarpa dovuta ovviamente non ad un suo errore ma agli altri atleti e non gli si può imputare certo nulla. Certo, probabilmente, se un domani gli dovesse capitare di nuovo, affronterĆ forse la parte finale con maggiore serenitĆ mentre, in questa occasione, si ĆØ lasciato prendere un poā dallo sconforto. Ciò nonostante, la gara ormai era francamente andata.
Per quanto riguarda lāaltro atleta presente in Olanda, ovvero Neka Crippa, beh…come molti sanno, fino ad appena nove mesi fa, non correva. E’ arrivato a Trieste dopo svariati anni di infortuni e senza aver mai avuto la possibilitĆ di esprimere appieno il suo potenziale. Qui, abbiamo avuto la fortuna di poterlo mettere in una condizione di relativa calma e ,anche se non ĆØ ancora un professionista e la situazione ĆØ quindi ancora precaria, si allena con il gruppo eĀ riesce a dare il meglio. Se dovesse riuscire a stabilizzare la situazione anche a livello personale, come giĆ sembra stia riuscendo a fare, potrebbe allenarsi con ancora maggiore continuitĆ di quanto non sia riuscito a fare negli ultimi mesi. A mio parere, non abbiamo ancora potuto ammirare il suo vero valore.
Ć facile per me fare bella figura quando si hanno i cavalli buoni. Di solito ero sempre abituato a lavorare con ragazzi meno pronti fisicamente, ma che comunque con volontĆ si mettevano sotto, e siamo sempre riusciti comunque a fare dei buoni risultati: nellāatletica la testardaggine paga!
Se ti chiedessi di tracciare un bilancio dellāannata della Trieste Atletica?
Il 2018 ĆØ stato un anno assolutamente positivo, perchĆ© la societĆ ĆØ cresciuta nei numeri e nei risultati. Siamo andati in finale oro nella categoria promesse. Abbiamo sfiorato la qualificazione alla finale Oro dei Cds Allievi per colpa di un errore tecnico nostro; non facendo correre Enrico Sancin nei 200 metri. Tra gli assoluti, per un problema di salute dellāastista Mandusic, abbiamo ancora una volta perso l’occasione di finire tra i migliori 12 sodalizi italiani. Tuttavia abbiamo consolidato il nostro ruolo da protagonisti nella finale argento riscuotendo comunque un risultato di prestigio, il miglior piazzamento della ancora giovane vita della societĆ gialloblu.
Cosa si può migliorare in vista della prossima stagione?
Nella Trieste Atletica sicuramente dobbiamo migliorare lāaspetto interno di gestione, in ambito dirigenziale eĀ nei rapporti con i tecnici. Crescendo, una societĆ come la nostra, non può più lavorare solo a livello familiare come possono permettersi di fare altre squadre, e nemmeno come si faceva ai tempi del Marathon. Dobbiamo diventare grandi a livello di struttura interna.
Pe quanto riguarda invece gli atleti, penso che abbiamo giĆ messo le basi per migliorare, in quanto, nelle poche discipline dove eravamo un poā più deboli, come i lanci, sembra possano arrivare nel 2019 dei rinforzi facendo sƬ che si possa dare ancora maggiore linfa alla possibilitĆ di partecipare alle finali di maggior prestigio. Poi, ci si dovrĆ porre il problema di mantenere uno standard cosƬ alto: cāĆØ sempre il rischio di implodere e di scendere nuovamente se non si ha una struttura adeguata. Questa ĆØ la mia grande paura. Per il resto vedo solo prospettive rosee per la Trieste Atletica.
Quali sono gli atleti da tenere di più dāocchio nel 2019?
Gli atleti di punta della Trieste Atletica sono i vari Mandusic, Biasutti, Crippa e De Marchi. E poi ci sono naturalmente tutta una serie di ragazzi in crescita, giovani e meno giovani, come Bruni nel salto in lungo, Di Blasio nel giavellotto, Iurig nella velocitĆ e ovviamente Sancin. Non dimentichiamo, che abbiamo appunto un potenziale primatista italiano dei cento metri che, prima o poi, secondo me, riuscirĆ ad esprimere il suo valore. Ć naturale che quando avviene un cambio di gestione e di allenatore, si può andare un poā in controprestazione. Naturalmente, dipende poi anche molto da quanto sia stato sfruttato prima. Abbiamo acquisito il ragazzo da un’altra societĆ ma speriamo che, questo ragazzo possa tornare a correre a i livelli che ha nelle gambe. In tutta sinceritĆ , glielo auguro!
Ā
GRAZIE ROBERTO!!!! Ti auguriamo il meglio!!!!