LE PAROLE DI PAOLO MESSINA TORNATO A TRIESTE

DOPO IL RADUNO NAZIONALE DI FORMIA

Si è concluso sabato 2 aprile il raduno delle staffette azzurre al Centro di Preparazione Olimpica “Bruno Zauli” di Formia. Di certo non poteva mancare uno dei prospetti più “on fire” della Trieste Atletica, il campione italiano dei 400 m indoor under 23 Paolo Messina. Sabato pomeriggio abbiamo sentito al telefono Paolo per riassumere questa importante settimana azzurra.  

Dopo un periodo di buoni risultati e di ottimi piazzamenti ai campionati italiani di categoria e assoluti è arrivata questa convocazione tra i “grandi” dell’atletica italiana, come hai reagito quando hai saputo di questa chiamata in nazionale assoluta?

Non sapevo nulla del raduno fino al giorno in cui l’hanno comunicato sul sito della Fidal. È stata una grande sorpresa e mi ha fatto un enorme piacere. Vedere il mio nome fra i convocati, accanto a quello di campioni già affermati, è stata una grande emozione che non dimenticherò facilmente”.

Avevi dei pilastri della nazionale vicino a te, com’è stato allenarsi con degli atleti professionisti?

Ho potuto capire ancora di più come impegno e determinazione siano fondamentali non solo nel momento della gara, ma anche (e forse soprattutto) in allenamento”.

“The work is behind the scene” diceva Usain Bolt, quanta passione, quanti sacrifici ci sono e quanti ci saranno negli allenamenti per arrivare, magari un giorno, al professionismo?

Sono piuttosto convinto che senza passione e senza sacrifici non si vada molto lontano. Secondo me però, bisogna fare attenzione a non farne troppi, perché c’è il rischio che lo sport diventi un’ossessione più che una passione. Se si vuole arrivare ai livelli degli atleti professionisti quel che è certo è che bisogna lavorare duramente”.

Qual è il quattrocentista che ti ha impressionato di più?

Se devo sceglierne uno opto per Vladimir Aceti, ha una potenza fisica incredibile, è un carro armato, inarrestabile“.

In cosa consistevano gli allenamenti?

Essendo un periodo di preparazione chiave in vista della stagione estiva, ci hanno lasciato seguire i programmi dei nostri allenatori. Se c’erano delle ripetute simili, tra di noi, si cercava di trovare un compromesso per poterle fare assieme”.

 Ultima domanda, dopo questa importante esperienza quanta voglia hai di iniziare le gare outdoor?

Una volta risolto un piccolo problema fisico, che mi ha dato alcune noie in questo raduno, sarò carico e deciso più che mai a farmi trovare pronto nei momenti più importanti della stagione”.

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