Nutrizione, Genetica e Sport: mondi lontani?
Lo studio sempre più approfondito del DNA e dell’essere umano ha recentemente permesso di uscire dal concetto di “taglia unica” secondo cui specifici principi alimentari possano essere applicati indistintamente all’intera popolazione.
A livello genetico esistono delle piccolissime variazioni che rappresentano lo 0,1% di tutto il nostro DNA e definiscono l’unicità di ogni singolo individuo. Sono infatti queste piccole variazioni che differenziano il modo in cui ogni persona metabolizza macro e micronutrienti, eccelle in particolari sport, reagisce a problematiche fisiche, come ad esempio il danno muscolare.
Alcune rare varianti genetiche potrebbero ad esempio favorire in maniera significativa performances in sport di endurance o di potenza muscolare, altre possono determinare una maggiore o minore predisposizione agli infortuni, la diversa capacità di ossigenazione del sangue, la maggiore o minore tendenza a danno muscolare e successivo recupero.
Qualche esempio?
Conoscere il modo in cui un atleta metabolizza la vitamina D introdotta con l’alimentazione, può essere fondamentale nel monitoraggio della densità ossea per la prevenzione di problematiche osteoarticolari nel lungo termine. Oppure, se un atleta è geneticamente predisposto a danno muscolare, sarà fondamentale porre una maggiore attenzione alle fasi di recupero tra allenamenti e competizioni. Allo stesso modo variazioni genetiche che determinano problematiche nei livelli di assorbimento del ferro contenuto negli alimenti, possono fare la differenza tra una scarsa od ottimale ossigenazione del sangue, con conseguenze critiche sulle rese atletiche.
A supporto di tali evidenze, si fanno spazio nell’ambito sportivo, due scienze di nuova generazione, opposte ma complementari: la Nutrigenomica, che studia come ciò che mangiamo influisce sui metabolismi di grassi, zuccheri, proteine, vitamine, e la Nutrigenetica, che studia come il corpo metabolizza determinati alimenti e risponde ad essi in base a particolari varianti genetiche tipiche del singolo individuo.
Grazie a tali scienze possiamo oggi parlare di alimentazione personalizzata alla genetica e allo sport per sostenere e ottimizzare la salute e le performances dello sportivo durante le gare e nei periodi di recupero.
I test genetici ad oggi sono molto diffusi. Non sono diagnostici di patologie, ma possono essere molto utili per conoscersi meglio, per capire il tipo di alimentazione più giusta per noi, per adottare piani alimentari altamente personalizzati e permettere al corpo di sprigionare tutta la sua potenzialità.
Scrivetemi per saperne di più!
Valentina Romano
Biologa nutrizionista
valentina.romano085@gmail.com