Essere atleti ai tempi del Covid

Chi si allenava da tempo per una competizione, chi era nel suo fine carriera, chi era considerato un giovane talento, chi si allenava per tenersi in forma e stare bene, chi per stare con gli amici… con l’avvento della pandemia ogni persona ha visto la sua routine giornaliera cambiare drasticamente, attività sportive incluse.

La pandemia ha portato con sé una necessaria ridefinizione di tale attività nella sua organizzazione logistico-pratica e nella necessità di considerare l’aspetto psicologico che l’interruzione dell’attività, la limitazione di essa e più in generale la pandemia ha portato.

In particolare alcuni ricercatori hanno osservato l’impatto del primo periodo di lockdown sugli atleti italiani. Gli atleti hanno riportato un aumentato livello di stress percepito, ed in particolare: sentimenti di sconforto, noia, apatia, tristezza, ansia, paura di perdere lo stato fisico o di non riuscire a recuperare lo stato pre pandemia, calo di motivazione e difficoltà nell’adattarsi alle nuove direttive di training (Di Fronso et al, 2020).
Tale impatto si è riscontrato anche negli atleti d’elite (Costa, 2020) i quali hanno evidenziato maggior ruminazione (stile di pensiero persistente circolare e depressivo) e strategie cognitive maladattive come la tendenza a catastrofizzare (distorsione cognitiva che porta la persona a non relativizzare l’evento), rispetto agli atleti non professionisti.
Il dato è interessante in quanto gli atleti d’elite in letteratura si attestavano come coloro che tra gli altri possedevano maggiori capacità di coping, ovvero maggiori strategie di adattamento allo stimolo stressante, proprio in base al tipo di carico ad essi richiesto nell’alta prestazione.

Le caratteristiche della pandemia, i provvedimenti presi, le esperienze vissute (quarantene, lutti, esperienze precedenti..) e il filtro che ognuno di noi ha nel vivere gli eventi del mondo (pensieri, valori, stati emotivi) hanno prodotto una complessità importante che riflette la gamma dei vissuti di ognuno e delle strategie che abbiamo messo in atto, con le risorse a nostra disposizione.

E’ importante che tale complessità possa essere vista e considerata sia dalla persona, sia da chi ne supporta lo sviluppo nei vari ambiti, in quanto l’integrazione di tali esperienze e vissuti nella visione di sé, del proprio funzionamento e della propria crescita permette all’individuo di sentirsi consistente e stabile, rispetto al suo vivere e ai suoi bisogni.
Nel momento in cui riprenderanno pienamente le attività sportive sarà quindi importante creare uno spazio che possa accogliere tale aspetto e poter aprire un confronto sul nuovo o rinnovato bisogno che spinge l’atleta a tornare in campo.

Perché se da un lato ci sarà chi riprenderà l’attività fisica per il noto beneficio che lo sport porta nel mantenimento della salute fisica, dall’altra chi tornerà (o è già tornato) seguirà il suo nuovo o ritrovato bisogno di spazio, di movimento, di espressione, di espansione, di contatto..tutti bisogni essenziali di cui ogni individuo ha necessità e allo stesso tempo dai quali trae nutrimento.

Ed è proprio questo aspetto che ritengo importante sottolineare: in questo contesto di stress prolungato e stanchezza, definito appunto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità Pandemic Fatigue (OMS, 2020) lo sport si può configurare come uno strumento di notevole rilevanza per il benessere psicofisico delle persone poiché da una parte sostiene le condizioni essenziali per la gestione dello stress e dell’ansia, dall’altra può rappresentare un modo per ritrovare o rinnovare il senso di sé e di questo periodo.

Con l’augurio che tutti gli e le atlete possano prendere del tempo per dare un nuovo significato a ciò che stiamo vivendo, in modo da rinnovare la motivazione o focalizzare un nuovo bisogno che li spinge e li tiene ancorati alla sensazione di essere pienamente se stessi attraverso lo sport.

Alla prossima,

Lisa 

Lisa Polencic
Psicologa
psy@lisapolencic.it

Di Fronso, S., Costa, S., Montesano, C., Di Gruttola, F., Ciofi, E. G., Morgilli, L., & Bertollo, M. (2020). The effects of COVID-19 pandemic on perceived stress and psychobiosocial states in Italian athletes. International Journal of Sport and Exercise Psychology, 1-13.
Costa S., Santi G, Di Fronso S., Montesano C., Di Gruttola F., Ciofi E.G., Morgilli L., Bertollo M.(2020). Athletes and adversities: athletic identity and emotional regulation in time of COVID‐19, Sport Sciences for Health
WHO (2020). Pandemic Fatigue. Reinvigorating the public to prevent COVID 19.