Sia a Bergamo che ai Campionati Italiani Under 23 su pista di Agropoli (Salerno) i gialloblu si sono ben comportati

Una settimana tra soddisfazioni e rammarico per i gialloblu. Alla Finale Argento di Bergamo la Trieste Atletica ha colto una preziosa quarta piazza (su 14 team presenti) con 162 punti alle spalle solamente dell’Assindustria Sport Padova (187), l’Atletica Vicentina (181) e dell’Atletica Libertas Cusano Livorno (168). Nella prima giornata ottima la prestazione dello specialista del tacco e punta Luigi Reis che si è preso d’autorità il secondo posto con il crono di 21:08.83 alle spalle solamente dell’imprendibile toscano Gianluca Picchiottino (20:18.74). Terza piazza invece sui 100 m per Paolo Messina (10.74) mentre sui 400 m Marco Miceli, capace di timbrare il nuovo primato personale con il crono di 48.59, si è fermato a solo due centesimi del terzo posto chiudendo quarto. Stessa sorte per Nicolò Galimi, medaglia di legno sui 1500 m in 3:50.24 a 14 centesimi dalla terza posizione. Quarto anche Michele Brunetti che si è confermato ad alto livello sui 110 hs chiudendo la sua fatica con il tempo di 14.43. Infine quinto sui 3000 siepi Federico Fragiacomo con il crono di 9:02.92. Domenica invece Brunetti ha replicato la quarta piazza del giorno precedente sui 200 m corsi in 21.70. Le gioie maggiori sono arrivate però dai 5000 m dove il cervignanese Jacopo De Marchi (14:14.28) ha centrato il bersaglio grosso e dal salto in alto dove ha svettato Alen Melon capace di valicare l’asticella posta a 2.16 m. Ottima infine la prestazione della 4×400 (Sterni-Ierep-Masucci-Miceli) che si è accomodata in quarta posizione con il crono di 3:16.67.

Ai Campionati Italiani Under 23, svoltisi ad Agropoli (Salerno) gli atleti del sodalizio gialloblu hanno raccolto due quarti posti e purtroppo il grave infortunio occorso ad uno degli ostacolisti del momento, sia a livello regionale che nazionale. Sui 110 hs Michele Brunetti, sceso quest’anno a 14.37, era pronto a giocarsi una medaglia ma l’allievo di Max Dessardo e Patrick Vida non ha potuto far nulla contro la sfortuna. Dopo aver agevolmente superato le batterie conquistando il successo nella terza serie con il crono di 14.55, in finale si stava giocando qualcosa di prezioso quando sulla discesa dall’ultimo ostacolo è arrivato scomposto a terra procurandosi un infortunio rivelatosi poche ore dopo molto grave: lussazione e probabile fratture del metatarso del piede destro. Stagione finita per Brunetti che sabato era comunque riuscito a chiudere la sua fatica al quarto posto in 14.49. Sui 3000 siepi è stato invece Federico Fragiacomo a doversi accontentare della medaglia di legno. Fragiacomo ha timbrato il crono di 9:15.33 non riuscendo però ad avvicinare il tempo di 9:02.92 corso una settimana prima e che, se confermato, gli avrebbe consentito di mettersi al collo il bronzo. Nella stessa gara Leonardo Fontanot si è piazzato 18° con il nuovo primato personale di 9:52.72. Rimanendo al mezzofondo Nicolò Galimi ha colto la nona piazza sui 1500 m in 3:53.01, Fabio Vicig (1:52.97 e 3:53.01 le sue prestazioni cronometriche) ha conquistato l’undicesimo posto sugli 800 m e il tredicesimo sui 1500 m, Cristian Starec ha chiuso nelle retrovie sul doppio giro di pista in 1:55.86. Ha potuto invece sorridere lo specialista del tacco e punta, allievo di Roberto Furlanic, Luigi Reis che si è confermato in ottima forma conquistando il sesto posto sui 10.000 m di marcia in 44:22.16. Infine sui 400 m Tinej Sterni ha chiuso 13° in 49.38 mentre Paolo Messina, in forza al Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle dopo essere esploso tra le file della Trieste Atletica, dopo aver superato la batteria ha dovuto alzare bandiera bianca in finale, ritirandosi a causa di un risentimento muscolare.

ph Fidal – Grana