Sulle piste del Grezar e di Campo Cologna ragazzi e ragazze con disabilità intellettivo relazionali potranno scoprire, senza alcuna barriera, la bellezza di praticare lo sport e l’atletica

Un progetto nato nel 2016 per superare alcune barriere ancora oggi presenti nello sport italiano e lasciare un’impronta in modo che altre realtà volenterose possano seguire la stessa strada. Ad oggi si può affermare con certezza che il progetto Atleti Anche Noi, nato per creare opportunità di apprendimento motorio e avviamento alla pratica sportiva per soggetti minori che presentano disturbi intellettivo relazionali, ha raggiunto e sta continuando a perseguire i risultati sperati.

Riparte domani, venerdì 20 ottobre, l’iniziativa, ideata e portata avanti dalla società gialloblù con il fondamentale sostegno della psicologa Lisa Polencic, che in questi anni è riuscita a coinvolgere oltre 120 minori con disabilità intellettivo relazionali e soprattutto formare un centinaio tra operatori e tecnici. La formazione dei tecnici per gestire al meglio le sedute di allenamento con professionalità e in totale sicurezza è stato uno dei cardini del progetto fin dalle origini accompagnato dall’obiettivo di far sì che i minori dopo un primo periodo possano proseguire nell’attività o intraprendere altre discipline sportive spalla a spalla con i coetanei normodotati.

Il progetto Atleti Anche Noi si svolgerà in queste giornate:

  • lunedì dalle ore 16:45 alle ore 18:00 a Campo Cologna ( giornata dedicata ai minori con i quali si affronterà il percorso di attività inclusiva nel tempo con i coetanei normodotati)
  • venerdì dalle ore 18:00 alle ore 19:00 allo Stadio Grezar (giornata dedicata ai rapporti 1:1 indirizzati ai soggetti con un maggior grado di disabilità intellettivo relazionale)

    “Atleti Anche Noi – sottolinea il Segretario della Trieste Atletica Omar Fanciullo –oltre a dare l’opportunità a bambini con disabilità di poter praticare uno sport senza vedersi chiudere la porta, come spesso succede in Italia per mancanza di tecnici preparati, vuole appunto formare degli istruttori che successivamente possano collaborare anche con altre realtà sportive, desiderose di ampliare la propria offerta”.

“Una persona che voglia allenare dei ragazzi con disabilità intellettivo relazionali – aggiunge la psicologa Lisa Polencic – oltre a possedere le nozioni di insegnamento sportivo e la curiosità di scoprire questo mondo umano, deve apprendere, tramite un professionista del settore, le conoscenze tecniche per sapersi muovere in questo specifico ambito e entrare nel modo corretto in relazione con i protagonisti. Il merito della Trieste Atletica è di aver capito che lo sport è un diritto per tutti i bambini, senza alcuna distinzione, e di come un’Asd possa parallelamente agli obiettivi agonistici coltivare un’attività sportiva che punti al benessere di ogni individuo e lo accompagni in un processo di autonomia e autorealizzazione”.