I protagonisti dell’iniziativa, firmata Trieste Atletica, sono tornati a divertirsi e praticare la regina di tutti gli sport senza barriere e pregiudizi

E’ ripartito il progetto “Atleti Anche Noi”, nato quattro anni fa per superare alcune barriere che ancor oggi sono presenti nello sport italiano e lasciare un’impronta in modo che altre realtà volenterose possano seguire la stessa strada. L’iniziativa è curata dalla Trieste Atletica che attraverso essa ha voluto creare opportunità di apprendimento motorio e avviamento alla pratica sportiva per soggetti minori che presentano disturbi intellettivo relazionali. Il passo successivo a questo primo obiettivo è l’inserimento graduale dei protagonisti nelle sedute di allenamento da svolgere assieme ai pari età normotipici. Un percorso che mira dunque ad un’inclusione totale come sottolineato dal dirigente della società gialloblu e ideatore del progetto Omar Fanciullo: «”Atleti Anche Noi” è nato perché crediamo che l’attività sportiva debba essere inclusiva, ovvero fin dalla tenera età i bambini con disabilità intellettivo relazionali, devono gradualmente essere inseriti nei gruppi dei coetanei normodotati perché lo sport non può vivere di pregiudizi. Inoltre l’atletica, essendo una disciplina individuale, aiuta gli istruttori a lavorare, in una prima fase e con maggior facilità nel rapporto uno ad uno con il bambino. « “Atleti Anche Noi”– aggiunge Fanciullo – oltre a dare l’opportunità a bambini con disabilità di poter praticare uno sport senza vedersi chiudere la porta, come spesso succede in Italia per mancanza di tecnici preparati, vuole appunto formare degli istruttori che successivamente possano collaborare anche con altre realtà sportive, desiderose di ampliare la propria offerta». Nella formazione degli allenatori un ruolo fondamentale lo svolge la psicologa Lisa Polencic che spiega come :«Una persona che voglia allenare dei ragazzi con disabilità intellettivo relazionali, oltre a possedere le nozioni di insegnamento sportivo e la curiosità di scoprire questo mondo umano, deve apprendere, tramite un professionista del settore, le conoscenze tecniche per sapersi muovere in questo specifico ambito e entrare nel modo corretto in relazione con i protagonisti». La Polenic aggiunge poi come: «Il merito della Trieste Atletica è di aver capito che lo sport è un diritto per tutti i bambini, senza alcuna distinzione, e di come un’Asd possa parallelamente agli obiettivi agonistici coltivare un’attività sportiva che punti al benessere di ogni individuo e lo accompagni in un processo di autonomia e autorealizzazione».