L’allievo di Fabio Mandarà ha rafforzato la sua leadership mondiale nel lancio del disco (categoria F13) sferrando l’attrezzo a 41.44 m a San Vito al Tagliamento (Pordenone)

Non ne vuole sapere di fermarsi Emanuele Pangher. Il lanciatore gialloblu, classe 2002 e muggesano doc, in questo 2023 ha iniziato a farsi notare nel panorama nazionale dell’atletica paralimpica crescendo mese dopo mese e conquistando con autorevolezza i suoi primi titoli tricolori poco più di una settimana fa a Padova. Alla rassegna tricolore FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) il ragazzo appartenente alla categoria F13 ha dominato letteralmente la scena dei lanci conquistando l’oro nel getto del peso (F12-F13) con un miglior lancio a 9.49 m, nel giavellotto (F11-F13) con la misura di 31.24 m e soprattutto nel disco (F11-F12-F13), la sua disciplina prediletta, dove ha scagliato l’attrezzo a 41.02 m. Proprio nel disco, sabato 3 giugno a San Vito al Tagliamento l’allievo di Fabio Mandarà si è ulteriormente migliorato sino a 41.44 m incrementando il record italiano (categoria F13) che già gli apparteneva e la sua leadership nella graduatoria mondiale 2023 della categoria F13.

Al di là di questi risultati, ad oggi stupisce come la vita di Emanuele sia letteralmente stata stravolta poco più di tre anni fa e di come il ragazzo, con il supporto della sua famiglia e della sua società, sia riuscito subito a rialzarsi e a intraprendere poi questa nuova avventura sportiva nel mondo paralimpico:

“Fin da piccolo – racconta Emanuele – ero innamorato dello sport e soprattutto del calcio che ho praticato per otto anni. Poi all’ennesimo infortunio ho detto basta con il gioco del pallone e mi sono avvicinato all’atletica e nello specifico ai lanci. Nel 2020 però all’improvviso ho iniziato da un giorno all’altro a perdere la vista quando a novembre 2019 vedevo perfettamente e avevo 10/10 di diotrie.” All’inizio del 2020 Emanuele è stato colpito dalla Neuropatia Ottica Ereditaria di Leber, una malattia rara e neurodegenerativa mitocondriale del nervo ottico che spesso si caratterizza per una perdita improvvisa della vista nei giovani adulti. “Non è stato facile accettare la notizia ma lo sport, anche se non da subito, si è rivelato ancora una volta l’ambito in cui potermi esprimere al meglio. Nel 2022 avevo perso però le motivazioni per lanciare. Io e Fabio ci siamo dati del tempo e a ottobre 2022 mi ha convinto ad iniziare quest’avventura nelle gare FISPES”. Non si può parlare di Emanuele senza coinvolgere il suo allenatore, Fabio Mandarà, colui che ha introdotto l’atleta gialloblu nel paralimpismo: “Sono stato – spiega Mandarà – un lanciatore professionista del martello negli anni 90’. Due anni fa mi sono trasferito a Trieste per lavoro e ho preso in mano il gruppo lanci della Trieste Atletica. Lì ho conosciuto Emanuele e nel 2022 quando voleva abbandonare l’atletica ho capito che era il momento giusto per proporgli questo salto nell’ atletica paralimpica che potrebbe regalargli grandissime soddisfazioni e magari in un futuro prossimo anche l’ingresso in un Gruppo Sportivo.

A partire già dalla scorsa stagione invernale i tecnici della nazionale italiana hanno iniziato ad osservare con attenzione le gesta di Emanuele: “Siamo sulla strada giusta – sottolinea Mandarà – e stiamo lavorando con costanza e determinazione. Non possiamo non ringraziare la Trieste Atletica, e citare anche l’Aspet Siracusa ovvero la squadra per cui Emanuele gareggia nelle gare FISPES, che ci sta supportando da sempre in ogni modo, in primis con il lavoro della psicologa dello sport Lisa Polencic. Il primo grande obiettivo è quello di indossare la maglia azzurra poi si vedrà”.